Consumi vino e beverage
Cosa ci aspetta nel 2023

Il 2023 è già iniziato da qualche mese e le tendenze nel settore vino e beverage già si stanno ben delineando.
Oltre a quello che osserviamo noi in piccolo, sia come azienda sia come consumatori, è stato confermato da un importante istituto di ricerca britannico, l’Iwsr.
Alla luce dei dati raccolti, vediamo cosa ci aspetta nel 2023.


Vino in calo, spumante in crescita
Secondo le stime degli esperti di Iwsr, nel 2023 ci sarà un leggero calo nei consumi di vino, mentre ci sarà una decisa crescita nel segmento degli spumanti, soprattutto le grandi Dop come Prosecco e Champagne, e le fasce premium.
Effettivamente si nota da tempo uno sdoganamento di queste produzioni anche verso ambiti di consumo totalmente diversi rispetto a quelli a cui sono stati relegati per tradizione. La spumantistica, infatti, si sta gradualmente affrancando dai momenti formali, dalle occasioni speciali e dalle cerimonie per entrare pian piano anche in più momenti della quotidianità.
Per quanto riguarda il nostro Prosecco, a sostenere la produzione sono soprattutto gli Stati Uniti e il Regno Unito, dove la domanda è in continuo aumento già dallo scorso anno, mentre lo Champagne è forte nel mercato australiano e statunitense.

Premiumisation
Fino a un paio di anni fa, il mercato del vino guardava con attenzione un determinato segmento di mercato, quello dei giovani, dei Millennial, che effettivamente hanno trainato i consumi e, di conseguenza, la domanda in molti Paesi, fra i quali Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Germania e Brasile.
L'attuale crisi economica ha decisamente cambiato gli scenari, rendendo la posizione dei giovani più precaria, diminuendo la loro capacità economica e inducendo a tagliare le spese definibili superflue, come quelle legate al consumo di vino e alcolici in generale.
Proprio per questo si sta delineando questa nuova tendenza definita “premiumisation”: i soggetti a cui il mercato deve guardare oggi sono i consumatori con un impiego sicuro e una bassa esposizione all'indebitamento, consumatori che possono permettersi la ricerca di esperienze di consumo uniche e anche costose.

E-commerce sempre in crescita
Il mercato online è sempre in crescita, anche se in maniera leggermente più lenta rispetto all’epoca della pandemia, in cui era esploso. Iswr stima un giro di affari di 40 miliardi di dollari entro il 2026 per tutto il mercato globale degli alcolici.
Fra tutti, il prodotto dominante è ancora il vino, destinato, però, a perdere quota a favore della birra; di seguito vengono sidro e ready to drink.

Consumi domestici in crescita
La crisi economica sta spingendo i consumatori a ridurre le uscite. Questo vuol dire che una parte sempre più crescente del consumo di alcolici è destinata agli ambienti domestici. Tendenza, questa, sostenuta anche da altri interessanti dati di mercato, come l’incremento dell’attività delle società di consegna di cibo a domicilio e la crescita di vendite di abbonamenti ai servizi di streaming tv.

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