Coronavirus e vino
Come è cambiato il mercato negli ultimi mesi

Anche il mercato del vino sta risentendo degli effetti negativi della diffusione del Coronavirus, come del resto sta accadendo a tutti i mercati in generale.
La quarantena alla quale è stata sottoposta quasi tutta la popolazione mondiale, chi prima chi dopo, ha provocato un brusco rallentamento delle attività produttive, in alcuni casi persino lo stop. E anche le attività legate al vino non ne sono state esenti.

Ma non solo: in questo periodo dell’anno avrebbero dovuto tenersi le più importanti manifestazioni di promozione a livello mondiale, che sono invece state cancellate o rimandate all’anno prossimo, vista l’impossibilità pratica di poterle realizzare. È stato il caso anche di Vinitaly, la più importante kermesse per il mercato vitivinicolo italiano, che permette, anno per anno, di guardare avanti, al futuro, con ottimismo e positività.
Quest’anno anche questa fondamentale opportunità di promozione è, purtroppo, sfumata: questo potrebbe significare un calo nelle vendite e nelle esportazioni non solo a breve termine.

Il primo dato che emerge riguardo all’attuale mercato del vino è proprio il brusco stop alle esportazioni, che per molte cantine rappresenta una fetta importantissima delle proprie entrate.
Il secondo dato riguarda il calo drastico delle vendite in seguito alla chiusura di tutte le attività di ristorazione – ristoranti, pizzerie, bar, enoteche, winebar, ecc – che sono fra i maggiori canali di vendita di vino in Italia. Per il vino toscano, in momenti “normali”, queste attività rappresentano il 70% delle vendite: con la chiusura totale si è verificato quindi un crollo verticale nelle vendite di molte cantine.
Un po’ meglio va con il canale della grande distribuzione: per le cantine che avevano già in passato accesso alla grande distribuzione, questo canale è rimasto sempre aperto, anche se non in piena efficienza. La possibilità di accedere ai supermercati è sempre rimasta possibile, seppur con grandi limitazioni e un minimo di vendite è sempre stato garantito.
Per i vini toscani la grande distribuzione ricopre però solo il 30% delle vendite: il dato positivo è che il calo registrato ad oggi è abbastanza limitato, ma nel complesso non è, purtroppo, decisivo.

Un duro colpo è stato quello ricevuto anche da un settore che è strettamente collegato al mondo del vino, quello dell’enoturismo: la paura dilagante di questo contagio ha provocato una sequela di disdette in hotel, agriturismi, affittacamere e fattorie sin dai primissimi giorni, tanto che, ad oggi, si può tranquillamente dire che arrivino al 100%.

Il quadro che ne esce fuori è disastroso: aspettiamo tutti con ansia il ritorno ad una normalità che ci permetta di tornare a lavorare con lo stesso impegno ed entusiasmo di prima, forse ancora di più, per recuperare quello che abbiamo perso in questi mesi o anche per reinventarci in un mercato nuovo, cambiato, se sarà necessario.
Un piccolo spiraglio di speranza ce lo fornisce uno studio recentemente effettuato sul mercato americano, che ci mostra che si è verificato un leggero aumento nelle vendite online, specialmente di vini italiani: gli wine lover in questo periodo sono a casa, hanno tempo per effettuare accurate ricerche online e amano dedicare al loro relax l’accompagnamento di un buon bicchiere di vino italiano, preferibilmente rosso.

Siamo a tua disposizione
Per qualsiasi informazione sui nostri vini o per acquistare i prodotti o fare una degustazione, inviaci la tua richiesta.