Esportazioni in Cina
Come è cambiato il mercato del vino

Il mondo del vino, in questi ultimi anni, ha subito grandi cambiamenti: soprattutto il mercato è molto cambiato, facendo emergere nuove realtà produttive e nuovi mercati.

Proprio le rilevazioni statistiche di questi ultimi mesi hanno registrato un cambiamento che si potrebbe definire epocale: in un mercato nuovo come quello cinese, i vini francesi, fino ad ora campioni indiscussi di esportazione, hanno perso il loro primato, sorpassati dagli australiani con diversi milioni di euro di vendite in più.
Questo per quanto riguarda la vendita dei vini fermi; gli champagne, invece, mantengono costantemente il loro trend di crescita, confermando l’apprezzamento da parte di tutti i mercati mondiali, anche quelli più “problematici” come quello cinese.

Le motivazioni che hanno portato a questi grandi cambiamenti nel mercato del vino sono fondamentalmente due: i differenti accordi fra Paesi per il transito delle merci e la nuova consapevolezza dei cinesi riguardo ai vini.

Per quanto riguarda gli accordi commerciali, l’Australia, ma anche il Cile, godono dei benefici di accordi per il libero scambio che permettono loro di portare le merci in Cina a dazio zero. Infatti, per entrambi i Paesi produttori si sono registrati aumenti di volume di vendite che non hanno pari. Per l’Australia questo ha appunto rappresentato il sorpasso nei confronti della blasonata Francia.
Ne è la riprova anche il crollo verticale che ha subito l’esportazione di vini americani verso la Cina a seguito degli aumenti tariffari alle frontiere, conseguenza della dura guerra commerciale intrapresa da Trump.
In uno scenario commerciale di questo genere, ovviamente è normale che l’Australia abbia deciso di investire sul mercato cinese, facendolo diventare il primo destinatario delle sue esportazioni. Basti pensare che il ricavo dalle esportazioni di vino dall’Australia alla Cina, nell’arco di dieci anni è decuplicato.

Ma questo non è il solo motivo per cui i vini fermi francesi sono stati superati da quelli australiani: i consumatori cinesi sono divenuti più consapevoli dei loro acquisti, non sono più alla ricerca dello status symbol rappresentato dal vino famoso e prestigioso – così come da sempre è considerato quello francese; ma hanno cominciato a ricercare e riconoscere vini di qualità con giusti prezzi.

Purtroppo una sorte analoga è toccata anche al vino italiano: seppur con un volume di vendite generale inferiore a quello francese, anche i vini fermi italiani, sul mercato cinese, hanno subito un calo nelle vendite, mentre i vini spumanti hanno visto aumentarle.
Fortunatamente questo discorso è limitato alle esportazioni in Cina. Anche quest’anno, le vendite di vino italiano nel mondo sono aumentate, facendo registrare un +10% in Giappone, +9% in Russia, +18% in Corea del Sud. Seguono poi Stati Uniti, Svizzera, Norvegia, Francia, Regno Unito, Brasile e Canada.

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