Produzione di vino in Italia
Si torna a crescere

Secondo le stime più recenti, la produzione di vino nel nostro Paese sta pian piano tornando a crescere, riportandoci ai livelli di leadership mondiale ai quali eravamo ormai abituati prima degli ultimi due anni che sono stati per noi poco rosei.
È stata la vendemmia di quest’anno a fornire la migliore performance, con una stima di circa 47,4 milioni di ettolitri di vino prodotti, che si traduce in un aumento dell'8% rispetto al 2024.

Per comprendere meglio l’importanza del dato 2025, però, è utile fare un passo indietro al 2023, quando la produzione italiana aveva toccato livelli storicamente bassi, con circa 38,3 milioni di ettolitri ottenuti. Già nel 2024 la situazione era migliorata, con un incremento di circa il 15,1 % rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nonostante questo recupero, la produzione restava comunque al di sotto della media cinquantennale. Solo quest’anno possiamo dire di essere finalmente tornati a valori degni della nostra tradizione.

I punti di forza della produzione vinicola italiana


Un elemento che distingue il comparto vitivinicolo italiano è l’ampia biodiversità ampelografica e l’alto numero di vini certificati con denominazioni di qualità.
Questa ricchezza di vitigni, terroir e denominazioni rappresenta uno dei nostri punti di forza, che ci consente di produrre una gamma ampia e articolata di vini, da quelli da tavola a quelli bio fino alle eccellenze conosciute in tutto il mondo, rispondendo alle esigenze di più mercati diversi – domestico, export, ristorazione, grande distribuzione, nicchie di winelover esperti ed esigenti – con prodotti dallo standard qualitativo elevatissimo.

Inoltre, la viticoltura in Italia è caratterizzata da un tessuto molto frammentato, costituito da migliaia di aziende, sia di piccole dimensioni che realtà medio grandi, distribuite su tutto il territorio nazionale. Questo modello territoriale diffuso contribuisce alla varietà dei vini e rappresenta anche una forma di resilienza: l’eterogeneità di regioni, microclimi, vitigni e stili produttivi rende il sistema vitivinicolo italiano meno vulnerabile a oscillazioni localizzate, e favorisce la capacità di adattamento e la costanza nella produzione a livello generale.

Export e presenza sul mercato internazionale


L’Italia è da sempre uno dei protagonisti nel commercio globale del vino. Gli ultimi dati ci dicono che nel 2024 le nostre esportazioni hanno raggiunto circa gli 8,1 miliardi di euro, con circa 21,7 milioni di ettolitri venduti all’estero. Questo fa del vino una delle principali voci dell’export agroalimentare nazionale.
Ma il successo sui mercati internazionali non deriva solo dai volumi elevati esportati, ma anche da una forte valorizzazione qualitativa delle varie denominazioni e la reputazione del “made in Italy” che continua ad essere un elemento chiave per la competitività globale.

Un presente promettente, ma da consolidare


L’attuale andamento della produzione di vino in Italia ci rende la fotografia di un settore in ripresa, con la riconquista della posizione di primo produttore mondiale e un export solido. Tuttavia, la recente storia ci insegna che ci si deve ancora muovere con prudenza.
Per il futuro, quindi, la sfida per il comparto vitivinicolo italiano sarà quella di coniugare quantità e qualità, mantenendo la propria leadership globale senza perdere di vista la valorizzazione del prodotto, la sostenibilità produttiva e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
In questo senso, il 2025 rappresenta una boccata d’ossigeno per un settore che, ora più che mai, deve guardare al futuro con strategia e lungimiranza.

Siamo a tua disposizione
Per qualsiasi informazione sui nostri vini o per acquistare i prodotti o fare una degustazione, inviaci la tua richiesta.