Scegliere il nome di un vino
Consigli utili e suggerimenti

Oggi ho deciso di rispondere ad una domanda che mi viene posta di continuo più o meno da tutti: come fai a scegliere il nome dei tuoi vini? Come fai a trovare un nome che “funzioni”?

La scelta del nome del vino ha una grande importanza: dopo mesi, se non anni, di lavoro in vigna e in cantina, il frutto dei tuoi sacrifici e dei tuoi sogni è pronto per essere condiviso con il mondo; ha dunque bisogno di un nome che lo rappresenti, che sia significativo, che lo faccia conoscere e ricordare. Dal momento del suo “battesimo” in poi, quel vino sarà conosciuto da tutti, durante le manifestazioni, nelle enoteche, nei ristornati, nei negozi e online proprio con quel nome.

Possiamo dire, allora, che il lavoro “intellettuale” della scelta del nome di un vino è un’operazione tanto importante quanto tutte quelle pratiche che si fanno durante la sua realizzazione.


Diciamo che ci sono dei criteri di base ai quali attenersi, delle regole minime per effettuare una scelta mirata e attenta; dopodiché subentra la fantasia e il messaggio che si vuole comunicare.

Quali sono le regole di base che io e la mia famiglia seguiamo durante i nostri brainstorming alla ricerca del nome perfetto?

1. Meglio un nome corto, semplice e diretto


Un nome corto e semplice è più facile da ricordare e permette di essere associato più facilmente al prodotto. Quello che si deve evitare, però è di scivolare sul banale.

2. Diamo un messaggio positivo


Il nome del vino deve evocare sensazioni positive, in modo che questo mood venga trasferito al vino stesso.
Nomi dalla connotazione drammatica possono forse colpire ad un primo approccio, ma potrebbero poi “allontanare” anziché predisporre alla degustazione.

vini Ravazzi Collezione Privata

3. Originale ma senza spingersi troppo oltre


L’originalità è la prima cosa da ricercare, anche praticamente, scandagliando la rete in lungo e in largo. Meglio non rischiare di chiamare un vino con un nome già in uso presso un’altra cantina.
Attenzione, però: mai spingersi oltre un certo limite, optando per nomi che possono avere una connotazione poco seria o che possono risultare di cattivo gusto.
Originali sì, ma sempre credibili e solidi.

4. Il confronto con il web


Sicuramente il vino finirà in rete, sul nostro sito, sui social, sui vari e-commerce del settore, su blog e articoli che parlano di vini, cibo, turismo, manifestazioni, ecc.
Nella scelta del suo nome, quindi si deve tenere conto del fatto che dovrà essere digitato facilmente per le ricerche online. Quindi meglio evitare nomi che, anche se facili da ricordare, possano mettere in crisi per la loro pronuncia e soprattutto per la loro scrittura.

5. Il nome deve parlare di noi


Dietro la scelta del nome di un vino valgono tutte le regole dettate dalle logiche di mercato appena elencate, ma valgono altrettanto le regole del cuore: il nome di ogni nostro vino parla di noi, della nostra famiglia, del nostro lavoro, delle nostre tradizioni, delle nostre terre. L’abilità sta nel coniugare tutto il mondo da cui il nostro vino proviene con il mondo in cui andrà una volta lasciata la cantina, in un nome che ci rappresenti e che si imprima nella memoria assieme ai suoi profumi.

famiglia ravazzi





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