Vino Invecchiato Sott’acqua
Operazione straordinaria

Hai mai sentito parlare di cantine subacquee? Sapevi che in alcune parti del mondo il vino viene invecchiato sott’acqua?
Si tratta di una pratica non proprio usuale, ma sicuramente interessante.
Il mese scorso si è svolta proprio nelle acque dei nostri mari, nello specifico a Portofino, un’operazione di immersione di bottiglie senza precedenti, dai numeri straordinari, messa in opera da Jamin Underwaterwines, un’azienda italiana specializzata nel servizio di cantinamento subacqueo che opera in tutto il mondo: la grandezza dell’impresa ha richiesto la collaborazione di ben 281 investitori e 620.000,00 euro di risorse.
Tanto è l’interesse attorno a questa particolarissima pratica che hanno preso parte al progetto anche il dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali dell’Università di Firenze e l'Associazione Italiana Sommelier.

Mantenere il vino sott'acqua


Le domande che vengono in mente riguardo a questa modalità di conservazione del vino sono tante. Del tipo: come si fa a monitorare delle bottiglie immerse nelle profondità marine? Come si possono preservarle dall’azione dell’acqua del mare? Come si può risalire alla storia di ogni bottiglia al momento del recupero?

Le risposte ce le fornisce la tecnologia: ogni bottiglia immersa è dotata di uno speciale microchip inserito nella capsula che protegge il tappo.
Il microchip contiene tutte le informazioni necessarie a ricostruire la storia della bottiglia e del suo contenuto nel momento in cui verrà recuperata; è, inoltre, un’attenta sentinella: nel momento in cui non dovesse funzionare questo sarebbe indice di infiltrazione di acqua e, conseguentemente, di deterioramento del contenuto della bottiglia.

Questa importante operazione ha anche un valore scientifico. Alcuni produttori che la praticano già da tempo sostengono che la conservazione in ambiente subacqueo offre condizioni microclimatiche perfette e funzionali per un corretto invecchiamento dei vini.
L’idea prende spunto dai ritrovamenti di bottiglie nei relitti, apparentemente integre anche dopo secoli di immersione. La curiosità spinge poi a tentare di replicare l’esperienza: chissà che non si trovi il metodo di invecchiamento perfetto in seguito all’osservazione di un caso fortuito, proprio come è accaduto per tante altre scoperte geniali e rivoluzionarie nella storia.

Questa volta, con l’immersione nelle acque di Portofino di oltre 20 tipologie di vini e liquori si vuole andare a studiare nello specifico il comportamento di più prodotti in ambiente acquatico, in modo da documentare l’intero processo e i risultati finali. Lo scopo è quello di creare una sorta di metodo scientifico vero e proprio, in grado di definire un sistema di conservazione specifico e articolato per ogni singola necessità.

In occasione di questa immersione di così grande portata e valore, avverrà anche il recupero di alcune bottiglie immerse qualche mese fa: si tratta della collezione di Champagne Underwater -52.

Chissà quali saranno le sorprese che ci riserveranno queste bottiglie ripescate dalle acque di Portofino?










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