Come leggere la scheda tecnica di un vino
La carta di identità enologica

Quando si parla di vino, spesso ci si affida all’etichetta, a ciò che ci ispira l’estetica della bottiglia o alla reputazione del produttore. Ma chi vuole approfondire seriamente il prodotto che ha davanti dovrebbe imparare a leggere e interpretare la scheda tecnica. Si tratta di un documento redatto dal produttore, destinato principalmente a operatori del settore –ristoratori, enotecari, importatori – ma estremamente utile anche per gli appassionati. Capirla permette di conoscere nel dettaglio cose che altrimenti non potremmo sapere, come origine, composizione, tecniche di vinificazione, caratteristiche analitiche e potenziale evolutivo del vino.
Vediamo voce per voce cosa contiene e come leggerla.


1. Denominazione e annata
Questa sezione riporta la denominazione di origine del vino, come DOC, DOCG o IGT, e l’annata, ovvero l’anno di vendemmia delle uve. Queste informazioni sono fondamentali per collocare il vino in un contesto geografico e normativo. La denominazione garantisce l’origine e, in parte, la qualità del prodotto, poiché implica il rispetto di un disciplinare specifico.


2. Uvaggio
Qui si trovano le varietà di uva impiegate, con le percentuali relative. Ad esempio, un Chianti Classico potrebbe contenere 90% Sangiovese e 10% Canaiolo. Questo dato è importante per comprendere il profilo aromatico e la struttura del vino, e permette confronti tra prodotti simili ma di uvaggi differenti.


3. Zona di produzione
Non basta sapere la regione: la scheda tecnica spesso riporta comuni specifici, altitudine dei vigneti, esposizione solare e tipo di suolo –argilloso, calcareo, sabbioso... Questi fattori influenzano profondamente la qualità delle uve e, di conseguenza, del vino.


4. Tecniche di vinificazione
Questa sezione descrive le modalità di produzione: fermentazione – in acciaio, cemento o legno – durata della macerazione sulle bucce, temperature di fermentazione, uso di lieviti selezionati o indigeni. Se si tratta di un vino affinato in barrique o tonneaux, sarà specificato il tipo di legno, la durata e se si tratta di legni nuovi o usati.


5. Affinamento
L’affinamento può avvenire in legno, cemento, acciaio o bottiglia e contribuisce alla struttura, alla complessità e alla longevità del vino.


6. Dati analitici
Questa è forse la parte più tecnica, ma anche la più oggettiva. Ecco i valori principali:
• Alcol – % vol: più è alto, maggiore sarà la sensazione di calore in bocca.
• Acidità totale – g/l: l’acidità conferisce freschezza; valori tra 4 e 6 g/l sono nella media.
• pH: influisce su stabilità e percezione del gusto. Un pH basso indica acidità elevata.
• Zuccheri residui – g/l: determinano se il vino è secco, abboccato o dolce.
• Estratto secco: misura la “materia” del vino, cioè la concentrazione di sostanze disciolte – minerali, polifenoli, ecc.
• SO₂ totale: quantità di solfiti, che servono a conservare il vino. Limiti legali: max 150 mg/l per rossi, 200 mg/l per bianchi – secondo normativa UE.


7. Note organolettiche
Sebbene soggettive, le note di degustazione redatte dal produttore sono indicative. Si descrivono aspetto visivo, profumi e sensazioni gustative. Attenzione: per una visione più oggettiva, meglio affiancare anche una degustazione personale o pareri di terzi indipendenti.


8. Abbinamenti consigliati e temperatura di servizio
Informazioni pratiche e utili sono la temperatura ideale per servire un vino e gli abbinamenti gastronomici più indicati. Ricorda però che anche qui è lecito personalizzare: ogni palato ha le sue preferenze.


9. Longevità
Alcune schede tecniche indicano il potenziale di invecchiamento stimato. È un’informazione da prendere con cautela, perché dipende molto dalle condizioni di conservazione, ma resta un’indicazione utile per sapere se il vino è da consumare subito o se può evolvere in bottiglia.


Come vedi la scheda tecnica non è solo un documento per addetti ai lavori: è una fotografia precisa di un vino in un dato momento, che racconta il lavoro in vigna e in cantina. Imparare a leggerla permette di scegliere con maggiore consapevolezza, capire le differenze tra vini simili e apprezzare appieno la complessità di questo straordinario prodotto. Se sei un appassionato, non trascurarla: il vino è cultura, e ogni dettaglio conta.

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