Come riconoscere un vino
con pochi solfiti

Negli ultimi anni sempre più consumatori cercano vini “naturali”, “bio” o “senza solfiti aggiunti”. Ma come si fa davvero a riconoscere un vino con pochi solfiti? Esistono indizi, certificazioni e anche falsi miti da sfatare.
In questa guida ti spieghiamo come leggere l’etichetta, quali termini osservare, quali stili di vino tendono ad avere meno solfiti, e come degustare in modo più consapevole.

Cosa sono i solfiti e come capire se un vino ne ha pochi


Per prima cosa è importante sapere cosa sono i solfiti, ne abbiamo parlato recentemente in un articolo del nostro blog. In breve possiamo dire che i solfiti sono composti chimici a base di zolfo, usati da secoli nell’enologia per le loro proprietà conservanti e antiossidanti.

Non esiste una soglia ufficiale per dire quando un vino è “a basso contenuto di solfiti”, ma in linea generale si possono considerare tali vini con meno di 100 mg/l, quelli che non superano i limiti biologici imposti dalla legge (100 mg/l per i rossi bio, 150 mg/l per i bianchi bio) e i vini con meno di 10 mg/l = “senza solfiti aggiunti” (solo tracce naturali).

Come leggere l’etichetta


1. Controlla la dicitura “contiene solfiti”


Questa dicitura è obbligatoria per legge se i solfiti superano i 10 mg/l. Quindi:

  • Se non è presente, il vino contiene meno di 10 mg/l (molto raro).

  • Se è presente, il contenuto può variare: l’unico modo per saperne di più è chiedere al produttore o cercare info sul sito.

2. Cerca certificazioni biologiche o biodinamiche


I vini biologici certificati hanno limiti più stringenti per i solfiti rispetto a quelli convenzionali. Sull’etichetta puoi individuare il logo bio UE (foglia verde con stelle) e la scritta “vino da agricoltura biologica”.

3. Attenzione a diciture come “vino naturale”


Il termine “naturale” non è regolamentato, quindi non garantisce automaticamente un basso contenuto di solfiti. Tuttavia, molti piccoli produttori che seguono pratiche naturali riducono o evitano l’uso di SO₂.

Quali vini contengono meno solfiti?


Alcuni stili di vino, per loro natura o lavorazione, tendono ad avere un contenuto minore di anidride solforosa. Fra i rossi e i bianchi i primi contengono meno solfiti grazie ai polifenoli che agiscono come antiossidanti naturali. I bianchi tendono invece a contenere più solfiti perché più delicati e soggetti a ossidazione.

Da prediligere anche i vini giovani che necessitano di meno conservanti perché pensati per essere bevuti entro pochi anni o i vini non filtrati.

Scegliere la qualità dei vini artigianali di piccole cantine può essere la giusta soluzione.
Solitamente infatti, i piccoli produttori sono più attenti all’intervento minimo e quindi impiegano meno additivi.

È sempre meglio un vino con pochi solfiti?


La risposta a questa domanda non è facile, vanno infatti considerati i pro e i contro. Sicuramente fra i pro va considerata la minore presenza di sostanze chimiche aggiunte, una maggiore espressione del territorio e, cosa non trascurabile, una maggiore digeribilità per i soggetti più sensibili.

Fra i contro però è bene sapere che i vini con meno solfiti sono meno stabili nel tempo e più delicati a contatto con ossigeno e temperatura.

Se per alcuni palati si rivelano ottimi, per altri possono risultare strani quindi, forse, il consiglio che ci sentiamo di dare è di seguire il proprio gusto personale.

Dove trovare vini a basso contenuto di solfiti


Anche se oggi i vini a basso contenuto di solfiti sono abbastanza comuni può comunque rimanere difficile reperirli ed è quindi importante sapere dove cercarli:

  • In enoteche specializzate in vini naturali e biologici

  • Nei mercatini contadini o fiere del vino artigianale

  • Sul sito web del produttore (se trasparente nei metodi)

  • Leggendo le recensioni di appassionati o chiedendo al sommelier


consapevolezza prima di tutto


Riconoscere un vino con pochi solfiti richiede attenzione, ma non è impossibile. Leggere l’etichetta, conoscere i propri gusti e affidarsi a produttori trasparenti è il primo passo.
Non è necessario demonizzare i solfiti, ma capirli e sceglierli con intelligenza: a volte, basta poco per scoprire un vino che racconta una storia più vera, più naturale, più buona.

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