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Rosé o rosato?
Curiosità e falsi miti su questo vino elegante

Curiosità sul vino

Il vino rosato vive da qualche anno una rinascita straordinaria. Fresco, versatile, capace di accompagnare piatti leggeri ma anche cucine più speziate, è oggi protagonista di aperitivi estivi e carte dei vini di ristoranti di livello.
Eppure, attorno ad esso persiste tuttora un po’ di confusione, a partire dal nome stesso: rosé o rosato?
A questo punto, quindi, vale la pena fare chiarezza intorno ad alcune curiosità e ad alcuni falsi miti – da sfatare definitivamente – che girano attorno a questo ottimo vino.

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Le curiosità


Rosé o rosato? Due nomi, un solo vino


La prima curiosità riguarda proprio il nome: rosato è semplicemente il termine italiano, mentre rosé è quello francese, che si è diffuso globalmente grazie alla forte tradizione della Provenza, regione che ha contribuito a rendere questo vino riconoscibile in tutto il mondo.
Non si tratta dunque di due categorie diverse, cambia solo la lingua. La scelta del termine è spesso una preferenza commerciale o stilistica.

Il colore dipende da pochi minuti in più o in meno


L’intensità del colore dei vini rosati dipende dal tempo, ovvero da quanto tempo il mosto rimane a contatto con le bucce dell’uva. Bastano pochissimi minuti, in media dalle due alle dodici ore, per ottenere una tonalità più o meno decisa: un contatto breve dà origine a rosati pallidi, mentre un contatto più lungo produce colori più intensi. È incredibile pensare che variazioni così minime possano avere un impatto così visibile.

Non esistono vitigni “da rosato”


Mentre per i vini bianchi e per i vini rossi la distinzione è più marcata, per quanto riguarda i rosati dobbiamo proprio dire che non esistono vitigni esclusivamente dedicati.
Un rosato, infatti, può essere prodotto da qualsiasi uva a bacca nera; così, ogni vitigno darà un profilo aromatico diverso, ma sarà l’applicazione della tecnica enologica a determinare il prodotto finale.

Non tutti i rosati sono vini “estivi”


L’immagine più comune del rosato è quella del calice bevuto durante un bel pasto in riva al mare o per un fresco aperitivo estivo. In realtà, alcuni rosati, soprattutto quelli con un minimo di struttura e acidità marcata, sono eccellenti vini da tutto pasto per tutto l’anno.
In Puglia, ad esempio, i rosati da Negroamaro accompagnano egregiamente piatti della tradizione come orecchiette al pomodoro o pesce alla griglia. In Abruzzo, il Cerasuolo si abbina alla perfezione con arrosti leggeri o formaggi semistagionati.)


I falsi miti


rosato si fa mescolando vino rosso e vino bianco


Questa è, senza dubbio, la credenza sbagliata più diffusa. In realtà, invece, il vino rosato viene prodotto con una specifica tecnica enologica – vinificazione in rosato – che prevede una breve macerazione del mosto a contatto con le bucce nere; da questo derivano il colore tenue e gli aromi delicati.

Il rosato è un vino “di compromesso”


Molti consumatori non informati pensano che il rosato sia una via di mezzo poco caratterizzata: né rosso né bianco. In realtà è uno stile a sé, con un’identità precisa. Ed è vero che ha la freschezza del bianco e la fruttuosità del rosso, ma in un equilibrio così sorprendente che permette abbinamenti gastronomici difficili per gli altri due.

È un vino “da donne”


Questa è proprio un’idea datata, per fortuna, e priva di fondamento. Il colore rosa, infatti, tradizionalmente nella nostra cultura, rimanda a tutto ciò che riguarda il femminile. Quindi, il rosato è stato visto come destinato ad un pubblico preciso, ovvero le donne, e non adatto ai gusti degli uomini che si sono sempre identificati con colori più decisi e “virili”.
Il consumo di rosato, nella realtà odierna, fortunatamente, è trasversale, slegato da concetti di genere.)

In breve:

Il rosato, o rosé, se preferite, è dunque un vino elegante, tecnicamente complesso, sorprendentemente versatile e adatto a tutti gli amanti del buon vino. Fare chiarezza su tutto ciò che gli gira intorno, fra curiosità e falsi miti, speriamo vi abbia aiutato non solo a comprenderlo meglio, ma anche a sceglierlo con più consapevolezza per godervelo in tutte le sue magnifiche sfumature.




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