Pierre Pérignon
l’uomo che ha inventato il Dom Pérignon

Dietro ogni grande vino c’è sempre una grande storia. E quella dello Champagne Dom Pérignon inizia nel XVII secolo, tra le mura silenziose di un’abbazia benedettina immersa nei vigneti della Champagne.
Lì, un monaco di nome Pierre Pérignon — per tutti Dom Pérignon — cambiò per sempre la storia del vino, dando vita a una leggenda fatta di bollicine, intuizione e perfezione.


🔍 Approfondimento

Contrariamente alla leggenda popolare, Dom Pierre Pérignon non inventò lo champagne. Tuttavia, come cellar master all'Abbazia di Hautvillers dal 1668, apportò innovazioni fondamentali nella vinificazione, come l'uso del tappo di sughero e l'assemblaggio di uve da diverse annate, migliorando la qualità del vino. La sua dedizione al perfezionamento del vino lo rese una figura chiave nella storia dello champagne.




Un monaco con la passione per la vite


Pierre Pérignon nacque nel 1638 a Sainte-Menehould, nella regione francese della Champagne. Entrò giovanissimo nell’ordine benedettino e nel 1668 divenne cellérier (responsabile delle cantine e delle provviste) dell’Abbazia di Hautvillers, vicino a Épernay.
La sua missione? Migliorare la qualità dei vini prodotti dall’abbazia, che all’epoca erano spesso instabili e soggetti a rifermentazioni indesiderate.

L’intuizione che cambiò tutto


A quel tempo, i vini della Champagne erano fermi, ma spesso, con l’arrivo della primavera, riprendevano a fermentare in bottiglia producendo bollicine… e facendo esplodere i tappi! Molti produttori vedevano questo fenomeno come un difetto. Dom Pérignon, invece, lo trasformò in un’opportunità.
Attraverso osservazioni e tentativi, il monaco scoprì come:

  • selezionare le migliori uve, provenienti da diversi vigneti per creare un “assemblaggio” armonico,

  • limitare la fermentazione per ottenere vini più limpidi e raffinati,

  • utilizzare tappi di sughero (anziché di legno o stracci) e bottiglie di vetro più spesse per contenere la pressione.


Secondo la leggenda, un giorno esclamò:
“Venite presto! Sto bevendo le stelle!”

Una frase che ancora oggi accompagna il mito dello Champagne.

La nascita del mito Dom Pérignon


Pierre Pérignon non inventò lo Champagne così come lo conosciamo oggi — il metodo “champenoise” fu perfezionato più tardi — ma fu il primo a comprendere la potenzialità del vino spumeggiante e a gettare le basi per la produzione moderna.

Il suo lavoro sull’assemblaggio delle uve e sulla qualità della vinificazione fece dell’abbazia di Hautvillers un punto di riferimento per tutta la regione.

Più di due secoli dopo, nel 1936, Moët & Chandon decise di rendere omaggio a questo visionario monaco chiamando la sua cuvée de prestige proprio Dom Pérignon.
Un vino che incarna ancora oggi la ricerca della perfezione assoluta, nel rispetto dell’eredità di Pierre Pérignon.

Il mito oggi


Ogni bottiglia di Dom Pérignon è una sinfonia di equilibrio e armonia, frutto di una selezione rigorosa e di un savoir-faire tramandato nel tempo.
Non è un semplice Champagne, ma un’esperienza sensoriale, un tributo alla visione di un uomo che, secoli fa, aveva compreso che la perfezione si nasconde nei dettagli.

Pierre Pérignon non fu solo un monaco, ma un innovatore ante litteram.
Con disciplina, curiosità e fede nella natura, seppe trasformare un errore in un capolavoro.
Oggi, ogni volta che un tappo di Champagne salta e le bollicine danzano nel calice, è come se rivivessimo un frammento del suo sogno: bere le stelle.


Champagne e Spumante


Champagne e spumante sono entrambi vini frizzanti, ma presentano differenze sostanziali legate a zona di produzione, metodo, vitigni e stile. Lo Champagne può essere prodotto solo nella regione francese dello Champagne, utilizzando Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, e deve seguire il metodo classico, con la seconda fermentazione in bottiglia che regala complessità e profumi tostati.

Lo spumante, invece, è un termine generico per vini frizzanti prodotti in tutto il mondo, Italia inclusa, e può essere realizzato sia con il metodo classico sia con il metodo Charmat, che esalta freschezza e profumi fruttati. Queste differenze influiscono sul gusto: lo Champagne si distingue per note di pane tostato, burro e nocciola con spuma fine e persistente, mentre lo spumante può essere leggero e fruttato o più strutturato a seconda della tecnica utilizzata. Anche il prezzo riflette le differenze: lo Champagne è generalmente più costoso, mentre gli spumanti italiani possono offrire altissima qualità a costi più accessibili.

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CaratteristicaChampagneSpumante
Zona di produzioneSolo Champagne (Francia)Ovunque
MetodoSolo ClassicoClassico o Charmat
VitigniChardonnay, Pinot Noir, Pinot MeunierVari (Glera, Chardonnay, ecc.)
StileComplesso, tostato, strutturatoFresco, fruttato o complesso
Prezzo medioPiù altoPiù accessibile



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